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EMICRANIA:

L’emicrania è spesso descritta come un dolore pulsante unilaterale. Può essere associata a nausea, vomito, diarrea, vertigini, tremori, fotofobia (sensibilità alla luce), fonofobia (sensibilità ai suoni) sudorazione e brividi. Le emicranie possono essere precedute da scotomi (macchie negli occhi) fotopsia (luci lampeggianti) vertigini, parestesie. Possono essere innescate da:
trauma cranico, stress, fluttuazioni ormonali, digiuno, troppo o troppo poco sonno, sostanze vasoattive contenute negli alimenti (formaggi, vino) cibi freddi, i cambiamenti del tempo e della temperatura, scarsa ventilazione, caffeina, fumo.
Si pensa che le emicranie avvengano con il seguente meccanismo. La produzione dei sintomi comporta 2 importanti eventi: vaso-costrizione e vaso-dilatazione dei vasi sanguigni.

I vasi sanguigni cerebrali possono essere suddivisi in 2 grandi sistemi: il sistema innervato adrenergico e il sistema arterioso non innervato. Il grande sistema vascolare innervato è composto dalle arterie alla base del cervello e dalle arterie piali che hanno una ricca innervazione adrenergica e rispondono alle catecolamine (sono sostanze che vengono rilasciate nel sangue dopo stress fisici ed emotivi, quali: dopamina, noradrenalina e adrenalina).
I fattori scatenanti che abbiamo menzionato sopra, producono vasocostrizione cerebrale attraverso il sistema nervoso adrenergico. Le piastrine si aggregano e rilasciano serotonina che aumenta la vasocostrizione. Il risultato è vasocostrizione con riduzione del flusso sanguigno cerebrale. Quando il flusso sanguigno è ridotto si sviluppa un’aura. La fase di vasocostrizione provoca anossia (mancanza di ossigeno), acidosi locale e una caduta sistemica della serotonina. La serotonina sensibilizza i recettori del dolore nei vasi sanguigni.

In risposta a fattori metabolici locali (anossia e acidosi) i vasi del sistema arterioso non innervato si dilatano, aumentando il flusso e promuovendo cambiamenti vasomotori locali con conseguente vasodilatazione delle arterie extracraniche (alle tempie per esempio). Questa vasodilatazione insieme alla sensibilizzazione di fibre del dolore, produce il dolore dell’emicrania.

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